04/04/15

TIDAL: il nuovo servizio di streaming musicale provato per voi da QT!




       Ne parlano tutti: Tidal è il nuovo servizio di musica in streaming dell'azienda svedese Aspiro, comprata dal rapper Jay-Z e lanciata da poco nel mercato mondiale con tanto di cerimonia in pompa magna presenziata da Madonna, Alicia Keys, Chris Martin e altre super star. Ma cosa offre Tidal rispetto alla concorrenza, ormai più che consolidata, di piattaforme come Spotify e Deezer?
Su Tidal le canzoni sono lossless, cioè sono state compresse senza perdita di dati; questo significa una più alta qualità d'ascolto, più fedele a quella del file registrato in studio, considerando inoltre che il formato dei file non è più l'mp3 ma il FLAC (Free Lossless Audio Codec). Uno standard di 1411 kbps contro i canonici 320 kbps di Spotify.

       Altra novità riguarda i costi: non esiste una versione gratuita di Tidal come per Spotify, ma soltanto due versioni a pagamento: quella da 9,99€, la "Tidal Premium", per una "qualità audio normale", e quella da 19,99€, la "Tidal HiFi", forte della qualità lossless di cui si parlava poc'anzi. 

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      Quality Time ha provato per voi questo nuovo servizio streaming nella qualità lossless. Potete farlo anche voi iscrivendovi su Tidal, la prova gratuita dura una settimana!
     Prima di passare concretamente all'offerta del servizio, qualche considerazione: la piattaforma Deezer ha da poco lanciato il nuovo abbonamento Elite, che offre musica in formato FLAC, al prezzo di 14,99€ al mese per dodici mesi, oppure a 9,99€ al mese per uno o due anni se si paga anticipatamente. Più conveniente di Tidal, senza dubbio, dal momento che si tratta della medesima qualità alla metà del prezzo! E con un archivio di canzoni più esteso, almeno per il momento. Senza contare il mese gratuito che Deezer offre con qualsiasi abbonamento.       
    
     Mi pare opportuno aggiungere che la qualità audio pesa! Perciò, per caricare in streaming le canzoni in qualità così elevata è necessaria una buona connessione internet, cosa poco diffusa in Italia, per esempio. Scordatevi inoltre di ascoltare musica in streaming da Tidal con la connessione dati dei dispositivi mobili perché consumerete i 2 GIGA di internet sul cellulare in men che non si dica!

     Ma passiamo ai fatti e approcciamoci a questa piattaforma. Dopo una registrazione alquanto artificiosa, con tanto di richiesta dei dati della carta di credito o del vostro sistema di pagamento, ecco finalmente spuntare l'interfaccia web di Tidal, nera e suddivisa in sezioni non diverse da quelle di Spotify, Deezer o Rhapsody. Chiaramente in homepage i quindici artisti che hanno presenziato la premiere di Tidal: Madonna, Rihanna, Nicki Minaj, Deadmau5, White Stripes, Arcade Fire, Daft Punk, Alicia Keys, Calvin Harris, Beyonce, Coldplay, Kanye West, Usher, Jason Aldean. Una ricchissima lobby, che non ha tardato a suscitare ostilità e antipatia da parte della rete e di alcuni artisti, come Marina And The Diamonds, che ha parlato di Tidal come di una corporate, ossia una vera e propria azienda con lo scopo di arricchire ancora di più coloro che ne fanno parte.



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      Tornando alla musica, per un orecchio allenato la qualità audio delle canzoni si sente: i suoni appaiono distinti, chiari, pieni. Ma la differenza con un file da 320 kbps non è abissale come potrebbe sembrare, anzi su un iPod con le canoniche cuffiette bianche in dotazione o su un ordinario portatile, la differenza è quasi inesistente. Senza il giusto impianto per ascoltare musica, poco conta la qualità lossless.

      Una volta analizzati tutti questi punti, la domanda sorge dunque spontanea? Tidal conviene? O è solo una bella trovata pubblicitaria, dal sentore poco gradevole di ipocrisia?


(03/04/15)


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