11/02/16

Seconda serata SANREMO 2016 - Le Pagelle delle Nuove Proposte



    Strano ma vero, la seconda serata del 69esimo Festival di Sanremo scorre senza lasciare addosso quella patina appiccicosa e sonnolenta tipica della kermesse, che aveva tra l'altro caratterizzato la prima serata. Carlo Conti sempre noioso e freddo
ma professionale come un novello Pippo Baudo, garbatamente bella Madalina Ghenea e un Gabriel Garko sempre impacciato ma leggermente più a suo agio. Virginia Raffaele riesce a far ridere persino calandosi nei panni di Carla Fracci, un personaggio certamente meno conosciuto e meno popolare di una Ferilli. Intenso ed emozionante il momento con il musicista e direttore d'orchestra Ezio Bosso, la cui naturalezza nel sorridere alla vita, all'amore e alla musica, nonostante la grave invalidità, ha incantato platea e pubblico da casa. Averlo invitato è stata probabilmente una delle migliori scelte che son state prese al Festival negli ultimi anni. Non si può dire lo stesso, invece, del momento in cui sono saliti sul palco i due bambini della scuola più piccola d'Italia, che concludono la scenetta trashissima sulle note di Povia. Fortuna che è durata poco. 

Bene gli ospiti: Eros Ramazzotti, come Laura Pausini ieri, propone un medley dei suoi brani più famosi più il nuovo singolo. Niente di epocale ma è il Festival della canzone italiana e ci sta. E, sempre come Laura Pausini ieri, lancia un messaggio d'amore che va letto nell'ottica della discussione sul DDL Cirinnà di questi giorni. Ospite internazionale Nicole Kidman: le sue città preferite? Ovviamente Firenze e Roma! Ma, buonismi di facciata a parte, l'intervista appare meno noiosa del solito. Con la cantante britannica Ellie Goulding, invece, Conti cade sull'inglese e gioca la carta simpatia (se così si può dire). Ma la seconda serata è stata importante non solo perché abbiamo ascoltato gli altri dieci big in gara, ma soprattutto perché è stata aperta dalle esibizioni delle Nuove Proposte, il che significa che tra quei visi più o meno nuovi potrebbe celarsi la prossima voce che ci ammorberà per anni con le solite canzonette, oppure qualche artista interessante e gradevole...

Procediamo allora con le pagelle. 




Chiara dello Iacovo - "Introverso". 7.5 

L'autrice di "Soldatino" - che invito ad andare ad ascoltare, aveva già dato prova della sua forza interpretativa e della sua capacità di scrivere canzoni con intelligenza, non solo a The Voice ma anche prima. Non sorprende dunque che "Introverso" sia una boccata d'aria fresca, originale e deliziosa, supportata dal personaggio volutamente sui generis di Chiara, che con quei pantaloni e le mosse (timidamente) rubate al mimo potrebbe persino ricordare un famoso servizio fotografico di David Bowie nel periodo Ziggy Stardust. In più Chiara è una cantautrice, ma non è noiosa. What else?

 Cecile - "N.E.G.R.A". 6 

Lei coraggiosa e sfrontata nella sua provocazione razziale e con quella base simil dubstep, ma nell'esecuzione c'è troppo: troppo rumore, troppe urla, troppo rap, troppo ritornello. 

Irama - "Cosa resterà". 5.5

 Rap? Pop orchestrale? Niente di tutto questo, bensì un melting pot che si perde nell'esecuzione, non a fuoco. Qualche problema di fiato sul finale. Ma questa "Cosa resterà" ha il suo perché, con tutte quelle tante, troppe parole. 

Ermal Meta - "Odio le favole". 7 

Voce flebile, pulsioni folk, interpretazione in salita. Il fondatore de "La fame di Camilla" si fa apprezzare con una canzone semplice, efficace e piacevolissima che non avrebbe certo sfigurato nella gara dei "big" e che sarà sicuramente tra le più ascoltate di questa kermesse. Attenzione al ritornello killer. 

Passano il turno Chiara Dello Iacovo e Ermal Meta. Non v'erano dubbi.


(11/02/15)


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