24/09/16

RY X - "Dawn"




 
"Io ho liberato le melodie preziose del suo profondo cuore: i battenti ho spalancato, e in esse mi sono rimescolato[...]" (Percy Bysshe Shelley, "Anime Gemelle")




(2016, Infectious./Alternative, songwriting)


Ho pubblicato l'articolo "RY X - Dawn" su Ondarock a questo link: click

Nel 2010 Ry Cuming aveva inciso un album per la Jive Records sulla falsariga di artisti ultra-pop quali Maroon5, tutto falsetti e melodie da talent. Fa strano, dunque, ritrovarlo nel 2016 con un lavoro esattamente agli antipodi.
L'artista australiano, dopo aver adottato lo pseudonimo di RY X, ha scelto di immergersi in tutt'altra atmosfera, a partire dall'Ep del 2010 "Berlin", le cui composizioni si sono riversate in questo album d'esordio. 

 "Dawn" è un lavoro dalla morbida attitudine sperimentale, che si muove entro 12 tracce in maniera coerente e omogenea, nonostante il profilo melodico che lo caratterizza sia fecondo e molteplice; esso si intrattiene, infatti, nel sottobosco indie-folk con lo stesso gusto per i suoni acustici e per quelli delicatamente elettronici, senza disdegnare incursioni pop.
 Un melting pot leggerissimo, che dà vita a una visione d'insieme visceralmente trasognata, capace di di avvilupparsi ora in motivi mantrici ora in suoni dilatati e morbosi, richiamando talora James Blake ("Lean", "Deliverance"), altre volte Bon Iver ("Only").



 La chitarra si muove con leggiadria, molto più di quanto faceva nell'Ep "Berlin", e lo si capisce confrontando le due versione di "Shortline" presenti nell'uno e nell'altro. Qui è come se non volesse disturbare le tessiture vocali dell'australiano, che richiama a sé immagini, ricordi, speranze e sensazioni, con la naturalezza di una voce che sembra danzare come vento tra gli alberi ("Berlin"), o perdersi nei meandri di climax impetuosi, indulgiando su ciascuna parola ("Beacon").

 Ciò che manca al disco nella sua interezza è forse un vero e proprio scossone, un'emozione prepotente, ruvida e improvvisa, che sconvolga durante l'ascolto. Ma "Dawn" è così, la levigata compatezza che lo caratterizza è il suo punto di forza e al contempo il suo limite: prendere o lasciare.




 (24/09/2016)




Nessun commento:

Posta un commento