07/03/14

Che fine hanno fatto i programmi di musica in TV?


Logo del programma TV "Festivalbar"
         Della mia primissima adolescenza conservo un ricordo molto vivido dei programmi musicali indirizzati ad un pubblico "popolare" e giovane, da "Top of the Pops" a "Festivalbar". Il più delle volte la qualità del programma stesso e delle canzoni lasciava a desiderare (nessuno vuole di nuovo vedere i Blue!), ma è innegabile l'impatto sociale che questo genere di programmi, simpatici e leggeri, aveva sul pubblico, adesso invece assetato di talent.
         Provate ad accendere la TV: verrete travolti da talent show e reality show, senza contare le volte in cui i due format vengono miscelati tra loro, con risultati aberranti ("Amici").
         Aspettate: questa non vuole essere una mera critica nei confronti dei talent, che anzi possono anche risultare molto piacevoli (lo stesso "X-Factor Italia" costituisce un vero e proprio spettacolo d'intrattenimento all'americana), oppure possono partire da idee incredibilmente originali, salvo poi essere sviluppati male, ripiegandosi su stessi in una sorta di sgradevole autocompiacimento ("The Voice of Italy"). 



         Semplicemente mi chiedo: è possibile uscire dalla prigionia del talent per dare vita ad un programma musicale e culturale a tutto tondo
La risposta è certamente affermativa. Senza contare che un programma di questo genere sarebbe anche molto meno dispendioso!

         Di recente ho sviluppato una mia idea a tal proposito, che riguarderebbe un programma a cadenza settimanale, della durata di poco più di un'ora, da inserire nel primo pomeriggio o nel pre-serale; un programma dinamico, interessante e fruibile per un vastissimo target di pubblico, sia per chi ricerca la qualità sia per chi ama la leggerezza. 

         Di mestiere non faccio la sceneggiatrice TV, quindi con umiltà mi limito ad esporre di seguito le fasi di cui si comporrebbe una ipotetica puntata del programma:



1) Il presentatore introduce il programma, dà delle indicazioni sulla puntata e sull'ospite, senza svelarne il nome, e lancia la classifica;

2) Clip con la prima parte della classifica delle canzoni più ascoltate e scaricate della settimana (dalla 20 alla 10);

3) Introduzione dell'ospite tramite una clip di presentazione, in cui si passa brevemente in rassegna tutta la sua carriera e la sua poetica musicale;

4) Esibizione dell'ospite (due-tre canzoni), cui segue una breve e agile intervista.
    Dopodiché viene letto uno stralcio tratto da una poesia/saggio/racconto/romanzo che sia in correlazione con i brani e/o il background musicale dell'artista, in modo da proporre un'analisi e un collegamento tra le due arti, e se ne discute con l'artista stesso. 
   Per esempio: 
Artista: Radiohead, Canzone: "Paranoid Android", Romanzo: "Guida Galattica per gli autostoppisti".

5) La seconda parte della puntata si apre con l'analisi di un videoclip musicale particolarmente interessante e possibilmente conosciuto.
    Per esempio:

6) Esibizione di un artista o una band emergenti, che eseguono un proprio brano; in questo modo viene data visibilità anche ai talenti non ancora conosciuti, che potranno inviare la proposta di partecipazione al programma tramite un'apposita casella e-mail o uno spazio sul sito del programma.

7) Il programma si conclude con la seconda parte della classifica delle canzoni più ascoltate e scaricate della settimana (dalla 10 alla 1) e con l'anticipazione da parte del presentatore della prossima puntata.


         Ricapitolando: si parte con la prima parte della classifica della settimana, per poi entrare subito nel vivo del programma con l'esibizione dell'artista, introdotto da una clip, e la lettura di un brano letterario congeniale ai suoi brani. La seconda parte del programma si apre, invece, con l'analisi in dettaglio di un videoclip musicale interessante, correlato magari di interviste al regista e all'artista, e si conclude con l'esibizione di un artista o band emergenti. Infine, la seconda parte della classifica.
         Come vedete, si tratta di un programma snello ma molto ricco, che affonda le radici nell'analisi e nell'ascolto e non nella critica sterile e violenta; un programma senza un target di pubblico definito poiché in grado di raccogliere grandi e piccoli, di diversa estrazione sociale, senza risultare pedante né frettoloso.
         Non credo sia difficile far coesistere cultura e leggerezza, né tantomeno fornire una lettura diversa della musica che vada oltre i confini somministratici da radio, programmi e giornalismo di bassa lega.
Per quanto riguarda il nome del programma, non ne ho ancora uno in mente, anche se bisognerebbe pensarci su! In fondo, la mia vuole essere semplicemente una proposta, fatta con la genuinità di chi ama la musica e l'arte in generale, ma anche con la consapevolezza che una rivoluzione sociale passa anche attraverso proposte di questo tipo... Be', sperare non costa niente!


              (07/03/14)

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