27/04/14

Il pop ai tempi di internet. CHARLI XCX - "True Romance"


"È privilegio della prima gioventù vivere d'anticipo sul tempo a venire, in un flusso ininterrotto di belle speranze che non conosce soste o attimi di riflessione." (Joseph Conrad, "Cuore di tenebra")



(2013, IAMSOUND./ Elettropop)



         Una volta c'erano David Bowie e Marc Bolan. In tempi più recenti, ma non troppo, Madonna
Dopo di lei tante altre popstar si sono susseguite a più riprese, rappresentando l'uno o l'altro aspetto della musica e della cultura contemporanee. Probabilmente la più fortunata per quanto riguarda il riconoscimento mediatico è stata Lady Gaga,
che con la sua eccentricità fumettistica a tratti geniale ma il più delle volte volgare e grossolana, ha caratterizzato circa cinque anni di pop internazionale, influenzando e lasciandosi influenzare da questa decade 2010. Ultimamente sembra, però, che Lady Gaga abbia già sparato tutte le sue cartucce e che faccia fatica a tenere testa a una musica pop sempre più influenzata da generi moderni e minimalisti come dubstep e hip-hop piuttosto che da pomposità eurodance et similia. 
         Questi sembrano essere, piuttosto, gli anni di pop-star come Lorde. E' ancora presto per dirlo ma credo valga la pena sbilanciarsi: proprio la cantautrice neozelandese potrebbe diventare la pop-star più rappresentativa di questi tempi.

         Ma dove Lorde sia troppo seriosa, Lana Del Rey troppo anacronistica e i Crystal Castles troppo oscuri, ecco che si fa spazio Charli XCX, forte di un'estetica giovanissima d'inclinazione Tumblr (sin dalla copertina "galattica") e dalla voglia di divertimento.
         Ventuno anni, inglese, Charli XCX si muove funambolicamente tra elettropop di impianto tanto 80's quanto, maggiormente, 90's, elettronica capace di non prendersi mai sul serio ed escursioni sui prati freschi dell'hip hop. E il più delle volte il pastiche di "True Romance" risulta fresco e riuscito: è il caso dell'apripista "Nuclear Seasons", che rimarca gli intenti synth-pop di ottantina memoria grazie ad un videoclip, diretto da Ryan Evans, che ha il sapore puro della dark-wave. Fanno bene anche "You (Ha Ha Ha)", che ruba furbescamente il sample a "You" di Gold Panda, e il glitchismo di "Take my hand". 
         D'altro canto, da rimarcare anche la presenza di "You're the one", rilasciato come singolo solo in Australia, articolato in strofe molto dark e ritornello ben più arioso, con basso pesante e atmosfere da witch house a dominare tutta la composizione.


         In realtà, la formula non sembra sempre funzionare: "Cloud Aura", cantata con la rapper americana Brooke Candy, è senza se e senza ma una brutta canzone, mentre "How can I" annoia troppo presto e il bubblegum-pop di "What I like" suona plastico ed eccessivo.
         Qualche crepa qua e là anche in altre canzoni, ma possiamo essere indulgenti con Charli XCX: questo è il suo primo album e ha già dato ampiamente prova di essere perfettamente in grado di saper scrivere canzoni e di avere un'innata propensione per le melodie catchy (se non lo si fosse già capito dalla hit dell'estate scorsa, "I love it", cantata dalle svedesi Icona Pop, ma scritta proprio da lei).

         Prima abbiamo parlato di molte pop-star dei nostri giorni, ma abbiamo trascurato quella che è la vera musa di Charli XCX, ovvero Marina and The Diamonds, la stellina dell'indie pop alternativo che ultimamente ha pensato bene di votarsi anche lei all'elettropop. Molto forte la somiglianza vocale tra le due, tant'è che, per la gioia dei fans, hanno registrato un pezzo insieme, "Just Desserts", in cui talvolta risulta difficile distinguere quando canta l'una o l'altra. Forse più per effetto di un omologante autotune che per incapacità delle stesse di darsi un tono distintivo. La loro timbrica è infatti molto simile, ma gli 8 anni e la tanta esperienza in più di Marina si fanno sentire, senza contare che la voce di quest'ultima è molto più grave e malleabile rispetto a quella più acerba ma comunque apprezzabilissima di Charli.

         Un buon esordio dunque per Charli XCX, vera e propria incarnazione di un pop internettiano e giovanile.
Ma durerà?


♪♪





                     (27/04/14)



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